Un
padre accondiscendente, che vizia e che rende consapevoli della
colpa, da espiare, da parte del figlio, con un 'bon geste' finale. E
la colpa del padre è di aver dato tutto, forse troppo, al figlio
ingrato ma anche e soprattutto, avere
fatto di un tronco di legno, poi burattino animato, il proprio
figlio. Il padre che pecca di
hýbris:
il peccato d'orgoglio che l'uomo compie sfidando gli dei, quasi a
volersene sostituire.
L'autore,
Loris Gréaud, giovane artista francese di talento, poliedrico è
l'esatto opposto dell'artista solitario e saturnino.
Ama, infatti, lavorare in team, circondandosi di esperti.
Per
questa sua creazione che invita a meditare entrando (espiando?) nel
ventre del cetaceo, non a caso intitolato 'The Geppetto Pavillon', si
è avvalso infatti di scienziati, esperti di edilizia, oceanografi e
storici partendo
dall'archetipo biblico di Giona che trascorre tre giorni nel ventre
della balena per uscirne rinnovato spiritualmente.
Iniziazione spiriturale che può compiere anche il visitatore
entrando nel ventre dell'animale attraverso una botola per sostare
quanto basta per una seconda rinascita.
La
scultura gigantesca è realizzata in resina, berglass, metallo, neon,
legno ed è dotata di un sistema elettrico che ne illumina l'interno.
Progettata
dall'artista e il suo team, selezionato per l'occasione, per ospitare
di notte i visitatori, vero rito di iniziazione, ricorda che ogni
anno circa 200 mammiferi si arenano. Molti sono i dipinti antichi
che
descrivono questo evento capace di sorprendere, di affascinare, di
sedurre e di far riflettere.
Ieri
soprattutto meraviglia, oggi dolore e sconcerto per un mondo sempre
più sfruttato economicamente a discapito dell'etica umana, animale.
Anche
di questo parla la Biennale: di luce, di ombre, di spiritualità.
Non
ci resta che aspettare lo starnuto per liberarci da ciò che ci tiene
'costretti', rispettando più noi stessi, e con noi ciò che ci
circonda.
Giovanna M. Carli
Photo
by Claudio Tàfani
Ne
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