venerdì 16 ottobre 2015

Toulouse‐Lautrec. Luci e ombre di Montmartre

Giovanna M. Carli in visita alla mostra "Toulouse‐Lautrec. Luci e ombre di Montmartre", 14 febbraio 2016
“Nella sua opera non si trova un solo viso umano di cui non abbia volutamente sottolineato il lato
spiacevole (….) era un osservatore implacabile ma il suo pennello non mentiva ”così il noto
giornalista Arthur Huc descrive l’arte di Henri de Toulouse‐Lautrec.

La mostra, curata da Maria Teresa Benedetti, si avvale del patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Regione Toscana e del Comune di Pisa ed è organizzata dalla Fondazione Palazzo Blu in collaborazione con MondoMostre. Il catalogo della mostra, edito da Skira Editore, raccoglie per la prima volta in lingua italiana l’opera grafica completa dell’artista.
L’esposizione presenta al grande pubblico la straordinaria avventura umana e artistica di Henri de Toulouse‐Lautrec, uno dei “giganti” dell’arte europea, con opere provenienti da importanti collezioni pubbliche e private francesi e internazionali. Oltre 180 opere in mostra per raccontare l’artista di Albi: l’intera raccolta dei suoi più celebri manifesti, numerosi disegni, un’attenta selezione di dipinti e, per la prima volta in Italia, una delle più complete collezioni della sua opera grafica, composta da prime edizioni e numerose
litografie con dediche originali dell’artista.
Attraverso la sua produzione Lautrec è riuscito, più di chiunque altro, a descrivere e caratterizzare una città, i colori di una generazione e, più in generale, il vero stile di vita della Parigi di fine Ottocento, la Parigi del Moulin Rouge, di Montmartre e delle maison closes. La sua arte si dedica a rappresentare un’umanità circoscritta, di cui condivide gioie e angustie, eccessi e debolezze; il suo è un universo popolato da personaggi stravaganti e pittoreschi, ritratti con intensità e furore.
Dal 1891 al 1901 Lautrec realizza 351 litografie, 28 delle quali sono i celebri manifesti che
l’hanno reso famoso.

“Toulouse  ‐  Lautrec. Luci e ombre di Montmartre”, è il titolo scelto per la mostra, perché è proprio nel cuore del quartiere di Montamartre, dove ancora oggi è possibile ammirare le vetrate di quello che fu il suo atelier, che Lautrec diventa l’anima di Montmartre. È qui che dipinge alcuni dei suoi più importanti lavori: la perentorietà grandiosa della quadrille naturaliste di Louise Weber, più nota come la Goulue, diva
indiscussa del Moulin Rouge, la tensione delle membra sottili e nervose di Jane Avril, la raffinata ironia dei tratti di Yvette Guilbert, il fascino del bolero di Marcelle Lender, il vortice dei veli della Loïe Fuller. Lautrec con la sua opera consegna alla storia  le vedettes del mondo gioioso e decadente della Belle Époque.
Lautrec, che vive nei bordelli, che studia la nudità per mutarla in arte, in colore, nel fondo viola o blu elettrico dei suoi enormi manifesti, è il maestro di capolavori dotati di uno sperimentalismo che spalancherà le porte all’avvento della modernità e all’uso della rappresentazione artistica come veicolo pubblicitario. Non è difficile immaginarlo nelle strade di Parigi nei suoi vagabondaggi febbrili, con compagni come Degas, Bonnard o Van Gogh. A Degas, conosciuto nel 1884, egli deve il gusto delle inquadrature di tipo
fotografico con le quali registra la fisionomia del corpo umano. Ma se Degas è un oggettivo e talvolta spietato analista, Lautrec ama i toni forti e la caricatura esprimendo sempre un sentimento di solidarietà nella crudezza delle immagini. Con Degas condivide l’audacia della concezione formale, l’eliminazione del mito della perfezione, la coscienza della fine della forma identificata con la bellezza. Entrambi colgono con toni
crudi e vena narrativa una diversa forma di bellezza, la lussuria, la decadenza. In mostra sono esposti due disegni di Edgar Degas,   Femme nue s’essuyant e Petit danseuse, che raccontano il rapporto tra i due artisti e il valore poetico che rincorrevano nel catturare nella descrizione dei corpi alcune gestualità femminili. È invece insieme a Bonnard che Lautrec concorre, con le sue litografie colorate, al rinnovamento
dell’incisione. Illustra album, opere letterarie, testi musicali, elimina ogni distanza fra le varie manifestazioni, istituisce un rapporto fecondo tra grafica e pittura. Nel 1889 Bonnard disegna un manifesto per l’apertura del Moulin Rouge, due anni più tardi Lautrec realizza, a sua volta, uno dei capolavori del genere.
La presenza a Parigi di Vincent Van Gogh, conosciuto nel 1886 nello studio di Cormon, si rivela particolarmente incisiva;    è grazie a Van Gogh che Lautrec si avvicina al giapponismo, influsso che rimarrà poi una costante nel tratto dell’artista. Diversi sono gli esempi che possiamo trovare in mostra come nel manifesto dedicato al “Divan Japonais” (1892/1893) dominato dalla figura scura nettamente delineata di Jane Avril o nel manifesto dedicato all’attore “Caudieux”(1893).
Henri‐Marie‐Raymond de Toulouse‐Lautrec (Albi 1864) appartiene ad un’antica famiglia aristocratica del sud della Francia, quella dei Conti di Toulouse. Riporta nel fisico le conseguenze dei frequenti matrimoni tra consanguinei e nasce con un fisico compromesso. A peggiorare le sue già precarie condizioni di salute, contribuiscono due cadute che in meno di due anni provocano al giovane la rottura di entrambe le gambe; i
suoi arti inferiori smettono di crescere facendo si che la sua statura non superi nemmeno in età adulta il metro e mezzo circa. Le sue condizioni fisiche gli impediscono di svolgere le più diverse attività, spingendolo a rifugiarsi nella sua arte. La sua prima produzione rappresenta per lo più scene di caccia, di vita nobiliare, cani e cavalli. Inizia vari apprendistati presso gli studi di Alexandre Cabanel, Lèon Bonnat e Fernand Cormon ed
inizia a frequentare il quartiere di Montmartre che influenzerà in maniera profonda la sua arte. La sua celebrità cresce velocemente e le più importanti riviste gli commissionano illustrazioni, su tutte il Figaro Illustré, il Courrier Francais o la Revue blanche. In poco tempo Toulouse‐Lautrec viene definito l’anima di Montmartre e rappresenta nelle sue opere le scene di vita al Moulin Rouge, nei locali, nei teatri e
soprattutto nelle celebri “maison closes”.    Negli ultimi anni di vita, debilitato e allo stremo delle forze, ripropone nella sua opera temi vivi fin dalla giovinezza, come gli animali, il circo, i cavalli ed esperienze dell’ultima stagione della sua vita. Muore il 9 settembre 1901, poco prima di compiere 37 anni.

Il percorso espositivo della mostra si sviluppa in cinque sezioni: la prima “Le star – luci e colori di Montmartre” è dedicata ai protagonisti e alla vita nel quartiere di Montmarte e comprende i più noti manifesti realizzati dall’artista, tra i quali, il Moulin Rouge, La Goulue, di cui sono sopravvissuti pochi esemplari nel suo stato originario,  i manifesti dedicati ad Aristide Bruant, rude chansonnier d’avanguardia che commissiona a Lautrec alcuni manifesti dei suoi spettacoli al locale Ambassadeur, in cui si esibisce. E ancora, La Clownesse au Moulin Rouge (1897) e Yvette Guilbert (1893). Oltre ai manifesti in questa sezione sono esposte le raffinate litografie a colori, e alcuni dipinti a olio su cartone, come la splendida Femme Assise del 1893.  
La seconda sezione “Il Teatro, l’opera e lo spettacolo d’avanguardia” comprende una serie di opere dedicate dall’artista agli spettacoli teatrali, di cui è un assiduo frequentatore. Oltre a rappresentare gli attori, Lautrec si concentra anche sullo spettacolo che si svolge nei palchi, nei corridoi e nel ridotto dei teatri parigini, come testimoniano la Loge au mascaron doré, litografia del 1894, e la litografia a colori La
grande Loge (1896) in cui viene rappresentata la commedia per eccellenza, quella della convenzione sociale, di cui Lautrec è uno degli interpreti più mirabili.  “Il Grande pubblicitario” è la terza sezione, in cui viene esplorato il Lautrec pubblicitario, con le opere grafiche da lui realizzate per pubblicizzare e illustrare gli
oggetti più vari. Tra le opere in mostra il celebre manifesto La Chaîne Simpson del 1896, utilizzato per reclamizzare una nota marca di catene per biciclette e il manifesto Confetti del 1894, in cui pubblicizza i coriandoli di carta sparsi sulla protagonista da mani guantate. Esposto in questa sezione l’olio su cartone Soldat anglais fumant la pipe, enigmatico dipinto proveniente dal Museo Toulouse Lautrec di Albi.
“Maison closes” è la quarta sezione della mostra dedicata principalmente alla serie di undici litografie che compongono l’album Elles, realizzato nel 1896, nel quale l’artista racconta la vita quotidiana delle prostitute, da cui è profondamente colpito. In questa serie è molto forte l’influenza del giapponismo e dell’opera di Degas; tra le opere in mostra, oltre alle unidici litografie dell’album, il dipinto su cartone Femme se frisant del
1891, in cui l’artista ritrae una donna di spalle nell’atto di sistemare l’acconciatura e il dipinto di Pierre Bonnard, Nu au tab del 1903.
La quinta sezione “Nel segno. Le passioni”, raccoglie una serie di litografie e dipinti dedicati ai temi cari all’uomo Toulouse Lautrec, in cui si coglie la straordinaria versatilità creativa dell’artista:  i cavalli, il circo, incontri e temi di vita quotidiana, sono i soggetti rappresentati. Tra le opere le Jockey, litografia del 1899 in cui Lautrec riprende il tema a cui si era dedicato nelle prime opere giovanili delle corse e dei cavalli; Il
Granchio che mangia una razza, acquarello su cartone del 1893 e l’opera su cartone
Monsieur Tapiè de Celeyran a caccia. Il percorso espositivo è arricchito da una selezione di opere degli Italiens de Paris, capolavori di grandi maestri italiani, tra cui Boldini, Natali, Zandomeneghi e Macchiati che,
per stile o tematiche, si sono ispirati all’arte di Toulouse‐Lautrec. Tra queste il celebre Moulin de la Galette di Federico Zandomeneghi.

SCHEDA TECNICA
Titolo:       Toulouse‐Lautrec. Luci e ombre di Montmartre
Con il patrocinio:    Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Regione Toscana
Comune di Pisa
Curatore:     Maria Teresa Benedetti
Organizzazione:    Fondazione Palazzo Blu, MondoMostre
Con il contributo: Fondazione Pisa
Sede: Pisa, BLU | Palazzo d’arte e cultura Fondazione Palazzo Blu, Lungarno
Gambacorti  9
Date della mostra:    16 ottobre 2015 – 14 febbraio 2016
Orari:       Lunedì‐Venerdì 10.00 ‐ 19.00, Sabato‐Domenica e festivi 10.00 ‐ 20.00
Ingresso:     intero € 10,00 con audioguida
Info:       www.mondomostre.it
www.palazzoblu.org
www.toulouselautrec‐pisa.it