A tre giorni dall'apertura delle due mostre di Mauro Corda, artista e scultore italo-francese, si registrano oltre tremila visitatori.
Il 28 aprile a Villa Finaly è stata inaugurata la mostra antologica Gli insoliti, mentre il primo maggio è stata inaugurata l’altra, Un altro mondo, in via Ricasoli 68, alla Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno, a cura di Giovanna M. Carli.
Le due mostre hanno totalizzato una media giornaliera di cinquecento persone, tante sono quelle che ogni giorno accorrono a vedere la mostra fiorentina del maestro italo francese Mauro Corda che il primo maggio ha inaugurato, proprio nel cuore di Firenze, la mostra Un altro mondo, che insieme a quella di Villa Finaly, in via Bolognese, 134, sottolinea un altro canone di bellezza e un modo diverso di vedere le persone, gli oggetti e il mondo. I visitatori sono attratti per la curiosità che suscita e per la genialità della concezione artistica dell’autore che dà vita a numerose riflessioni.
In piazza San Marco si affaccia infatti Mari Bárbola, la nana ritratta da Velászquez nel 1656 nel dipinto celeberrimo esposto al Museo del Prado presente anche, in una versione lasciataci dal genero del pittore, al Grand Palais, dove in questi giorni si sta svolgendo la più grande retrospettiva mai dedicata all’artista sivigliano. Mari Bárbola (María Bárbara Asquín) è stata "strappata" dal dipinto seicentesco da Mauro Corda affinché vivesse in piazza San Marco il suo momento di notorietà: non "quindici minuti", ma un mese intero.
#maurocordaunaltromondo, ph. by Andrea Vadasz |
L’artista ha rivisitato il celebre quadro Las Meninas facendo un’intelligente operazione di trasferimento: da personaggio secondario la nana diventa protagonista, da dipinto diventa scultura in resina, da nana a gigante. Le opere pensate da Mauro Corda per il cuore di Firenze, dialogano con le fonti di ispirazione: Il David di Mauro Corda si lega idealmente a quello di Michelangelo esposto a pochi metri da lì, la sua Venere è un omaggio a Botticelli e alla diversità. Sia la Venere che il David, ma anche il San Sebastiano sono stati ideati e realizzati dall'artista nel suo studio francese e fusi nella celeberrima Fonderia d’Arte Massimo Del Chiaro di Pietrasanta.
#maurocordaunaltromondo, ph. by Andrea Vadasz |
Sono circa trenta le opere in mostra, alle quali se ne aggiungono altrettante esposte a Villa Finaly.
Due mostre che recitano come un mantra la bellezza della diversità. “Tutte le opere (Il David, La Venere, Il San Sebastiano, Mari Bárbola, ma anche i Supereroi, molto amati dai bambini e dai ragazzi che in mostra si fanno i selfie, sono, non solo rilette da Mauro Corda, ma totalmente reiventate – spiega la curatrice della mostra Un altro mondo, Giovanna M. Carli. – Infatti fanno parte del nostro immaginario collettivo. Sono originali, diverse, ma suscitano empatia e familiarità”.
#maurocordaunaltromondo, ph. by Andrea Vadasz |
Un grande progetto espositivo che Mauro Corda ha regalato alla città di Firenze sul tema delle differenze, visibile fino al 30 maggio prossimo, sia all’Accademia delle Arti del Disegno che a Villa Finaly, Chancellerie des Universités de Paris. Veramente da non perdere.
#maurocordaunaltromondo, ph. by Andrea Vadasz |
Per chi volesse partecipare al concorso #maurocordaunaltromondo può inviare le proprie foto insieme a una scultura in mostra (Mauro Corda. Un altro mondo, via Ricasoli, 68) a: arsartispress@gmail.com.
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