IRVING PENN | RESONANCE
130 fotografie viste dall'art critic
Giovanna M. Carli
Un gran numero di fotografie, intense, della produzione del grande fotografo nato nel New
Jersey nel 1917, scomparso nel 2009, che dopo le prime esperienze come grafico e pittore,
inizia la carriera con Vogue.
Le foto che ho visto sono state
selezionate dai curatori Pierre Apraxine e Matthieu Humery, partendo
dalla fine degli anni ‘40 e arrivando fino alla metà degli anni
‘80.
Una mostra da sentire con gli occhi che resterà aperta al pubblico fino all'ultimo giorno di quest'anno.
Una mostra da sentire con gli occhi che resterà aperta al pubblico fino all'ultimo giorno di quest'anno.
Black and White Vogue Cover Jean Patchett), New York, 1950 Copyright © by Condé Nast Publications, Inc. |
Ed è la prima volta che
l’istituzione Palazzo Grassi - Punta della Dogana - François
Pinault Foundation presenta una mostra di fotografie dalla
collezione. Importante sapere che una parte di queste fotografie
proviene dalla collezione di Kuniko Nomura, assemblata durante gli
anni Ottanta con l’aiuto di Irving Penn stesso.Il focus
della visita è, dunque, incentrato sulla sensibilità dell'autore sia come
fotografo che come curatore della propria immagine. Che cosa voleva
lasciare ai posteri? Che immagine di sé si era costruito?
Ho trovato interessante la selezione di
fotografie della serie dei “piccoli mestieri”, realizzata in
Francia, negli Stati Uniti e in Inghilterra negli anni ‘50. Irving
era convinto che quelle attività che immortalava fossero destinate a scomparire, ecco perché le ha fermate per sempre. Oggi il palombaro è una figura strana e sembra appartenere a un tempo ancor più remoto.
Non possono non impressionare le pose e
le scelte cromatiche finanche le espressioni con cui Irving ha ritratto i grandi
protagonisti dell'Arte da Pablo Picasso, a Truman Capote, ma anche Marcel
Duchamp e Marlene Dietrich.
Le fotografie etnografiche ci parlano
di un tempo e di uno spazio distanti e ci offrono un punto di vista
non così superato. Il fotografo sottolinea con forza il tema della
fragilità umana a prescindere dal censo e dal momento storico.
Parla, quindi, il linguaggio universale dei grandi temi, proprio degli autori destinati a vita imperitura.
Ed è in questo senso che va compreso lo still life: vanitas, caducità della vita.
Nel lavoro di sintesi dell'autore “la modernità non si oppone necessariamente al passato, e il controllo assoluto di ogni fase della fotografia, dallo scatto alla stampa (alla quale dedica un’importanza e un’attenzione senza pari) permette di andare molto vicino alla verità delle cose e degli esseri viventi, in un continuo interrogarsi sul significato del tempo e su quello della vita e della sua fragilità", tema a me assai caro.
Lion (Front View), Prague, 1986 Copyright © by The Irving Penn Foundation |
Info:
Sede
Palazzo Grassi
Campo San Samuele 3231
30124 Venezia
Avvertenze
Condizioni per la pubblicazione delle immagini / Conditions for the publication of the images
. L’utilizzo delle immagini è autorizzato unicamente al fine di diritto di cronaca relativo alla mostra
“Irving Penn. Resonance” a Palazzo Grassi.
. L’utilizzo di fotografie diverse dalle foto allegate dovrà essere concordato con gli uffici stampa o
direttamente con The Irving Penn Foundation (http://irvingpenn.org/permissions/) almeno 7 giorni
prima pubblicazione.
. Le fotografie non possono essere tagliate, manipolate o alterate in alcun modo e deve essere
indicato chiaramente il copyright corrispondente.
/. The use of the images is authorized exclusively for the communication of the exhibition “Irving
Penn. Resonance” at Palazzo Grassi.
. Only the 6 following images can be used for reporting or reviews of the exhibition on print or
online press.
. The use of different pictures from the attached photos must be agreed with the press offices or
directly with The Irving Penn Foundation (http://irvingpenn.org/permissions/) at least 7 days prior to
publication.
. Photos cannot be cropped, manipulated or altered in any way and the corresponding copyright
must be stated clearly.
Ho trovato interessante la selezione di fotografie della serie dei “piccoli mestieri”, realizzata da Irving Penn in Francia, negli Stati Uniti e in Inghilterra negli anni ‘50. Irving era convinto che quelle attività che immortalava fossero destinate a scomparire, ecco perché le ha fermate per sempre. Oggi il palombaro è una figura strana e sembra appartenere a un tempo ancor più remoto.
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